

La Giunta Regionale ha approvato il progetto per per la creazione di una barriera al largo della costa di Bibione nella zona Est del Faro, una sorta di “barriera corallina artificiale”.
Il progetto che sarà eseguito grazie ad un finanziamento di 230 mila euro da parte della Regione Veneto, servirà a rompere le onde durante le mareggiate riducendone la potenza.
Il frangiflutti artificiale sarà probabilmente costituito anche da sacchi di sabbia ancorati sul fondo che creeranno un area protetta di tutela, promozione e sviluppo della zona costiera in base alla legge regionale 15/2007.
“E’ un progetto di riqualificazione ambientale – spiega l’assessore Maurizio Conte nell’articolo – che ha come obiettivo la creazione di un’area di 500 mila metri quadri al cui interno si svilupperà un ecosistema capace di creare una catena alimentare in grado di sostenere la vita e lo sviluppo di alcune specie acquatiche”.
La Regione finanzierà, con una seconda erogazione di 170.000 euro, altri 3 progetti:
– la copertura delle spese sostenute dal comune di San Michele per la realizzazione del progetto di marketing territoriale;
– l’edizione 2012 del Festival Tegnue, finalizzato alla valorizzazione di questo ambiente marino peculiare del Veneto;
– la prosecuzione del progetto “Q-ALiVe – Qualità dell’ambiente litoraneo veneto”, con cui il CNR (Istituto per la dinamica dei processi ambientali) di Venezia studia gli indicatori di inquinamento per individuare strategie di intervento a protezione dell’ambiente costiero.
Se la barriera artificiale sommersa oltre a svolgere il suo scopo avrà la capacità di richiamare una certa quantità di pesci ed altri organismi marini, magari con interventi mirati, l’area potrebbe diventare nel tempo, di interesse da parte del turismo subacqueo, assolvendo così ad un duplice scopo.




